Perché esiste il canone Rai
Il canone Rai è un’imposta e non una tassa, che tutti ci troviamo a pagare con la bolletta della luce. Parlando di storia del Canone Rai, il primo dato importante.
Il pagamento in bolletta della luce è stato inserito in questi ultimi anni, a partire dal 2016. Prima il canone Rai arrivava come utenza autonoma da pagare alle Poste oppure dal tabaccaio.
Il costo totale dell’imposta è 90 euro, divisa in importi mensili di 9 euro che diventano bimestralmente 18 euro aggiunti al costo dell’energia elettrica. Approfondiamo gli aspetti finora scritti.
La storia del canone Rai
Fu Benito Mussolini ad istituire il canone Rai nel 1938, testo da ricercare per approfondire è il Regio decreto numero 246 del 2 febbraio 1938. La tassa serviva a finanziare la propaganda del regime fascista. Il canone veniva richiesto per il possesso della radio o della televisione.
La radio era più diffusa della televisione, la televisione invece era un mezzo ancora poco acquistato ed entrava nelle case delle famiglie più ricche. Il costo del canone rai era di 8 lire totali.
Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, le cose cambieranno. La televisione assumerà un altro ruolo nella cultura popolare e anche come mezzo di informazioni. Si vivrà il passaggio dal bianco e nero alla tv a colori. Il Canone verrà riformato secondo esigenze del tempo.
Perché si paga il canone Rai
Il canone Rai è un’imposta e si ha l’obbligo di pagarlo. Alcuni utenti, come vedremo, possono chiedere l’esenzione dei novanta euro da pagare annualmente. Invece, chi può, non può esonerarsi dall’obbligo per non passare poi come evasore.
Il canone rai come imposta pubblica serve a finanziare le casse pubbliche statali. Questo tesoretto serve a sovvenzionare i canali pubblici della Rai, i telegiornali, i radiogiornali, le trasmissioni e i progetti di carattere pubblico, politico e di attualità.
Il Canone è servito anche a sostenere la crescita televisiva, quindi il passaggio o la nascita dei canali telematici nella Tv digitali. Al centro di questo sviluppo il contratto di servizio stipulato con il Ministero delle Comunicazioni.
Quanto costa il Canone Rai e dove si paga
Il canone Rai costa annualmente novanta euro, questi novanta euro sono suddivisi in dieci pagamenti applicati alla bolletta della luce. Si pagano da gennaio ad ottobre, novembre e dicembre rimangono scoperti.
Essendo la bolletta della luce bimestrale, si ha al suo interno l’importo applicato di 18 euro, 9+9 euro con descrizione del periodo di riferimento oppure il numero di rata sostenuta.
Può capitare che il Canone Rai abbia bollettino autonomo quando la bolletta della luce è talmente basso da essere sotto i nove euro, quando l’importo è zero (succede nelle case estive non frequentate).
Il Canone Rai, pagato con le bollette può essere versato:
- alle Poste con bollettino
- nei punti di pagamento digitale come tabaccai, ricevitorie, edicole e supermercati
- Si può versare con pagamento automatico
Come disdire il canone Rai per qualcuno
Il canone Rai o canone TV può essere disdetto per sé stessi o per altre persone (sotto delega o autorizzazione ad agire per conto qualcun altro) solo in alcuni casi, presentando un apposito modulo di disdetta scaricabile da questa pagina.
Iniziamo dal non possesso di un apparecchio televisivo in casa e nessun mezzo come computer e tablet con sistemi di ricezione televisiva, anche ipotetica. Caso rarissimo per i giovani, possibile per gli anziani e tutte le persone che non hanno in casa un computer.
Si può chiedere l’esenzione del canone per reddito, per sé stessi o per persone rappresentate (sotto delega o autorizzazione ad agire per conto qualcun altro), come famigliari, anziani, persone allettate o con disabilità.
Queste le condizioni per richiedere l’esenzione reddito:
- Aver compiuto 75 anni entro il termine per il pagamento del canone tv.
- Non convivere con altri soggetti, diversi dal coniuge o soggetto unito civilmente, titolari di un reddito proprio.
- Possedere un reddito annuo non superiore agli 8000 euro